La Storia
Il Consorzio Apistico Provinciale è stato fondato con regio decreto n.614 del 1927.
Dopo la guerra, nel 1947 questo ente è stato “ri-fondato “per mano del prefetto . Poche altre modifiche sono state fatte da allora ai giorni nostri in quanto i contenuti riguardanti il raggiungimento dello scopo sociale dell’atto costitutivo e dello statuto sono incredibilmente attuali. Già da allora veniva riconosciuto il ruolo fondamentale delle api nell’ambiente e in agricoltura e per questo motivo erano tutelate.
Ad oggi la denominazione è Consorzio Apicoltori Piceni Fermani- APIF
Il suo scopo è quello di salvaguardare la salute delle api. Non ha fini di lucro ed è accreditato presso la Regione Marche (Legge Regionale Marche 33/12 e successiva modifica) come associazione maggiormente rappresentativa per le province di Ascoli Piceno e Fermo.
I Consorzi Apistici, i funzionari regionali, i dirigenti della ASUR veterinaria regionale, un incaricato del settore dell’Istituto Zooprofilattico Marche e Umbria, un incaricato dell’Università di Ancona e altri compongono la Commissione Apistica Regionale. Questo organo si riunisce diverse volte all’anno al fine di discutere e proporre provvedimenti riguardanti l’apicoltura, e programmare l’utilizzo dei fondi europei in base alle direttive UE e del Ministero competente. Le regioni hanno il compito di distribuire tali fondi pubblicando un bando annuale. Le risorse arrivano agli apicoltori in modo diretto tramite l ‘accesso al bando oppure in modo indiretto attraverso le associazioni.
È grazie a questi fondi che il consorzio raggiungere il suo scopo sociale progettando e realizzando una serie di azioni, che sono:
- Corsi di apicoltura di I livello
- Assistenza tecnica per apicoltori in autoconsumo, piccoli apicoltori e professionisti tramite azioni di formazione e informazione: convegni tematici, incontri tecnici, bollettini tecnici, consulenza di tecnica apistica, burocratica, gestione dei rapporti con le AST e le istituzioni, monitoraggi sul territorio (anche tramite l’utilizzo di tecnologia avanzata come le bilance) finalizzati al controllo dell’infestazione della varroa e delle criticità derivanti dal cambiamento climatico.
- L’acquisto collettivo dei presidi sanitari per la lotta alla varroa, per i quali la regione rimborsa il 75% della spesa IVA compresa
- Convegni, partecipazioni a manifestazioni, collaborazione con enti (per es. AMAP E Istituto Zooprofilattico Marche e Umbria), scuole superiori e Università, progetti con scuole dell’infanzia, primarie e secondarie. Con lo scopo di promuovere e valorizzare il prodotto miele, sensibilizzare le persone sui temi della biodiversità, del cambiamento climatico e del consumo del miele locale.
Negli ultimi due anni poi è stata creato il coordinamento dei quattro consorzi della regione Marche con lo scopo di portare alle istituzioni delle istanze condivise da tutti (l’unione fa la forza come ci insegnano le nostre api).